Giovanni Piacenza (1811-1883)

Giovanni guida sin da subito il lanificio secondo un’ottica moderna, mostra una grande attenzione scientifica alle varie fasi produttive e un accentramento delle varie lavorazioni in un unico sito.
Giovanni si recherà più volte l’anno in Inghilterra per studiare e acquistare i più aggiornati macchinari e approvvigionarsi delle lane migliori sul mercato di Londra.

A Parigi studia inoltre i tessuti più alla moda, in modo da poterli produrre una volta rientrato a Pollone. Con Giovanni il lanificio Piacenza passa da una dimensione artigianale ad una propriamente industriale.

1827: Vengono introdotte le prima macchine, ma un vero uso massiccio dei primi telai meccanici mule-jenny e jacquard si avrà a partire dalla metà degli anni ’30.

1839: Con Giovanni si dà avvio alla produzione dei tessuti fantasia e novità, primi in Italia, tessuti non più a tinta unita, i primi tessuti sono i casimiri rigati e stampati e a partire dal 1840 i casimiri a quadretti.
Tali tessuti incontrano immediatamente un grande successo.

1840: Il successo dei nuovi tessuti spinge Giovanni a creare un nuovo impianto industriale, il fabbricone, dove sono accentrate tutte le fasi produttive, dieci anni dopo gli operai impiegati sono 350.

1842-1861: Giovanni è sindaco di Pollone.

1844: La Ditta Piacenza conquista la prima medaglia d’argento all’Esposizione di Torino, nel 1846 ancora una d’argento a Genova.

1845 ca.: Giovanni, tra i primi in Italia, crea una diffusa rete di vendita affidata ad agenti di commercio, le piazze di vendita sono ora 98, rispetto alle 42 di Carlo Antonio, con l’ampliamento dei confini del Regno dei Savoia aumentano anche le regioni raggiunte dai prodotti Piacenza.

1848: Viene costruita la prima turbina per alte cadute d’acqua, il progetto viene affidato al celebre ingegnere francese Girard, dieci anni dopo viene costruita una seconda turbina.

1854: Cavour in una seduta del Parlamento Subalpino definisce Giovanni emblema di imprenditore illuminato, simbolo dell’efficacia della politica liberoscambista da lui promossa.

1854: Conquista la medaglia d’oro grazie ai tessuti fantasia all’Esposizione di Torino.

1856: Giovanni entra nella società per la costruzione della ferrovia Biella – Santhià.

1859: Viene nominato Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

1880: Designa nel testamento il figlio Felice suo erede universale e unico titolare del Lanificio.

1883: Muore a Pollone.